
“Sei molto brava nel tuo lavoro.”
“All’80% è atteggiamento.”
Che cos’è l’atteggiamento?
“Comportamento assunto da una persona o da una collettività in una determinata circostanza (…)” ci dice la Treccani on line.
E di cosa è fatto precisamente un buon atteggiamento nel lavoro?
Penso alle solite cose: valori allineati con quelli dell’azienda o con un certo tipo di clienti, obiettivi di performance raggiunti, buone capacità da leader, etc. etc. Basta questo per fare un buon lavoro? Secondo me no.
Se in quell’80% non ci sai mettere il saper giocare buone partite con il tuo lato oscuro, sei fregato.
Open: è il momento della sfida, della velocità per raggiungere l’obiettivo, è la strategia che cambia e che produce azioni ed effetti.
Closed: il muso sul muro, fermo immagine doloroso. Non hai raggiunto quello che volevi, e tutto (davvero tutto) perde senso e significato.
Stand by: è dove giochi la vera partita. Quanto tempo serve a questa ferita per rimarginarsi? Di cosa hai bisogno per avere questo tempo?
Credo che un buon lavoro, in qualsiasi campo, sia all’80% questo atteggiamento. Prima dell’equilibrio, c’è la scelta.
D’altronde, chi si sognerebbe di usare una chiave inglese per fissare un chiodo nel muro?