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E se?

E se

In questi ultimi giorni mi è capitato spesso di riflettere su come la percezione di sé stessi impatta sull’efficacia delle proprie azioni. E quanto il non riconoscersi crei nel tempo un circolo vizioso in cui, per affermarsi ed essere riconosciuti, spesso ci si sbatte forsennatamente come chi sta annegando e tenta di attirare l’attenzione del bagnino, salvo poi accorgersi di avere l’acqua alle ginocchia.

Gli “addetti ai lavori” concordano sul fatto che il ragionamento umano tende a svilupparsi su scorciatoie di pensiero e modalità rapide e intuitive che esulano dal ragionamento logico. Il che non è ovviamente un problema. Ma quando questi stili di pensiero sono sistematicamente troppo rigidi e inflessibili, allora possono diventare disfunzionali perché portano ad interpretare gli eventi, e soprattutto noi stessi, in modo irrealisticamente negativo.

Essere in-formati su come la neurodiversità della plusdotazione può alimentare queste distorsioni cognitive significa avere gli strumenti per aiutare i gifted a riformulare pensieri più realistici, adattivi e funzionali al proprio benessere.

🌟E se ti fidassi di te stesso, quale grande cambiamento avverrebbe nella tua vita?

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