Quanto incide un ambiente di lavoro tossico nella vita delle persone? Moltissimo, lo sappiamo bene.
Anche se lavori da casa, come in questo momento molti di noi stanno facendo, atteggiamenti e dinamiche disfunzionali riescono lo stesso a superare le distanze fisiche.
In termini di effetti negativi, le qualità intangibili che rendono un luogo di lavoro positivo o negativo possono avere impatti esponenziali e duraturi nel tempo sia nella vita personale che in termini di autostima di molte persone. Se poi alcune di loro sono plusdotate e altamente sensibili, il rischio di burnout lavorativo diventa particolarmente elevato.
Cosa succede quando un gifted vive in un ambiente lavorativo negativo?
Al netto del fatto che la complessità della natura umana non consente di risolvere, in un breve elenco di risposte, tutte le possibili sfumature di ogni singola persona, ci sono però alcuni punti su cui credo valga la pena soffermarsi.
Ad esempio, la capacità di percepire prima e in maniera molto profonda ciò che non va bene, che sia nelle dinamiche relazionali o nelle scelte di processo, spesso si porta dietro un senso di disagio non facile da risolvere. Se per qualcuno non essere d’accordo con le linee decisionali della propria azienda è qualcosa che finisce a fine giornata, per alcuni gifted può significare invece rimanere invischiati in un loop di pensieri per diversi giorni.
Allo stesso modo, una sensibilità così profonda rende critiche o atteggiamenti negativi molto più intensi e difficili da razionalizzare (perché non ha nulla a che vedere con l’essere semplicemente permalosi) e consolida nei gifted un atteggiamento costante di iper vigilanza proprio per cercare di difendersi, spesso pagando il prezzo di un estremo spreco di energie fisiche e mentali.
Riunioni fiume, caotiche e dispersive, durante le quali spesso proprio chi è sensibile al giudizio fatica ad esprimere il proprio punto di vista.
Confusione generale, scarico di competenze alla richiesta di risoluzione dei problemi, scadenze non chiare, scelte arbitrarie e una scarsa comunicazione nei cambi di gestione e di processo, con il fatidico “si è sempre fatto così” a sigillo: tutto questo pone una persona gifted in grande difficoltà proprio perché le sue capacità innate non trovano modo di emergere né tantomeno hanno speranza di essere riconosciute e sostenute.
Qual è la prossima cosa giusta che puoi fare?
Se sei un gifted che vive in un ambiente lavorativo negativo, in cui non ti senti riconosciuto o riconosciuta, né senti di avere possibilità di crescere, forse è davvero arrivato il momento di definire meglio le tue necessità e di iniziare a muoverti nella direzione professionale migliore per te. Può voler dire cambiare lavoro oppure farti portavoce di una possibile soluzione che permetta non solo la tua crescita personale e professionale ma quelle dell’intero sistema lavoro in cui sei.
Se invece sei tu che gestisci una o più persone gifted, credo sia arrivato il momento di valutare una scelta che ha molto a che vedere con il futuro della tua azienda o del tuo team: dare inizio ad un cambiamento sistemico che ti porterà a guadagni in termini di efficacia e di efficienza non solo misurabili economicamente ma soprattutto in termini di valore e di crescita di ogni singola risorsa umana.
Quale sia la tua scelta futura, inizia da qui. In questo webinar io e Strategic ResiLEANce ti raccontiamo di plusdotazione, di ipersensibilità e di come, grazie all’approccio Lean, si può evitare quello che viene identificato come l’ottavo spreco: mettendo al centro proprio la persona, con tutte le sue infinite potenzialità e risorse, al fine di rendere gli ambienti lavorativi un luogo, fisico o virtuale, in cui valga davvero la pena stare per la maggior parte della propria giornata e da cui poter trarre energia.
Quando una relazione non cambia, nonostante gli sforzi, è perché ha sviluppato schemi noti, meccanismi già provati, giace su modelli mentali ricorrenti. Se vogliamo che la relazione cambi, si deve interrompere lo schema, fare qualcosa di diverso, percorrere una strada non ancora percorsa, magari nemmeno ancora tracciata.
Mario Maresca1
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1 M. Maresca – Aziende terribili e come migliorarle – Ed. FrancoAngeli